LA
PSICONEUROBIOLOGIA
PSICONEUROBIOLOGIA
La psiconeurobiologia si occupa dello studio e della cura dei disturbi che coinvolgono il sistema nervoso centrale e vegetativo (SNC-SNV), il sistema endocrino (SE) e il sistema immunitario (SI).
La fisiologia umana si basa sull’interazione di questi tre sistemi che, in condizioni ottimali, sono sempre in equilibrio fra loro.
La risposta alle sollecitazioni ambientali da parte dell’organismo dipende dall’azione sinergica e integrata del SN, del SE e del SI. L’influenza reciproca dei tre sistemi determina una risposta di adattamento. Quando la risposta di adattamento supera la capacità dei tre sistemi di ritornare in equilibrio si genera un’alterazione funzionale di uno o più sistemi e questo può causare un disturbo.
Il disturbo può manifestarsi in tre modi:
- attraverso una compromissione d’organo (aspetto somatico);
- attraverso un disagio cognitivo, emotivo o comportamentale (aspetto psicologico)
- attraverso una somatizzazione (aspetto somatico e psicologico).
Il disturbo, quindi, non è altro che una risposta di adattamento dell’organismo a una condizione di sofferenza (stress) prolungata nel tempo.
Per condurre il SN, il SE e il SI ad un nuovo equilibrio che ridia benessere al paziente occorre effettuare una valutazione oggettiva del disturbo e successivamente modificare le condizioni che l’hanno generato, attraverso un percorso terapeutico personalizzato. Risolvere la condizione di sofferenza significa, quindi, individuare la migliore strategia terapeutica per aiutare l’organismo a reagire in maniera efficace.
Gli strumenti per la diagnosi e la cura della psiconeurobiologia sono essenzialmente psicofisiologici, cioè si basano sulla registrazione della risposta fisiologica in condizioni controllate. Inoltre si avvale di tecniche di neuromodulazione non invasiva e di strumenti di valutazione neuroscientifica e psicometrica.
Il Centro di Psiconeurobiologia offre un ampio ventaglio di competenze nell’ambito delle neuroscienze, della neurologia, della psicologia e delle scienze cognitive attraverso l’applicazione delle più aggiornate tecnologie oggi disponibili.
AREE DI INTERESSE
Tutti i servizi elencati sono rivolti
ad adulti, adolescenti e bambini
TRATTAMENTI
PROBLEMA
- Disturbo post traumatico da stress
- Disturbo d’ ansia generalizzata
- Disturbo d’ Attacco di Panico
- Disturbi fobici
- Disturbi ossessivi e compulsivi
- Disturbo Depressivo
- Disturbo Depressivo post partum
- Disturbo da Dipendenza Patologica
SOLUZIONE
Valutazione psicodiagnostica
Trattamento integrato con Psicoterapia,
Biofeedback e/o Neurofeedback
- Disturbo da stress generalizzato.
- Disturbo da stress lavoro-correlato
Valutazione psicofisiologica,
Trattamento integrato con Biofeedback,
Training autogeno e meditazione
- Disturbi cognitivi
(Attenzione, Memoria,Lettura, Scrittura, Funzioni Esecutive e Senso-Motorie) - Disturbi dell’apprendimento
- Riabilitazione Cognitiva (dell’anziano)
- Stimolazione Cognitiva
(dell’adulto edell’anziano per il mantenimento e lo sviluppo delle capacità cognitive e senso-motorie) - Riabilitazione cognitivo emotiva
Valutazione Neuropsicologica,
Trattamento integrato con Biofeedback e/o Neurofeedback
- Trattamento aspetti motivazionali
(nell’esecuzione sportiva) - Miglioramento delle capacità sportive
(Diminuzione del Tempo di latenza dell’attivazione neuromuscolare, Gestione dell’ansia e dello Stress durante la performance agonistica, Miglioramento dell’efficacia e del rendimento cardio-respiratorio)
Valutazione Neuropsicologica,
Trattamento integrato con Biofeedback e/o Neurofeedback
- Cefalea Primaria di tipo tensivo
- Emicrania senza aura
- Artrosi Cervicale
- Fibromialgia
Valutazione psicofisiologica,
Trattamenti integrato con Biofeedback e/o Training autogeno
e meditazione Neurofeedback
La Mindfulness
La Mindfulness è una forma di terapia psicologica che trae origine dalla pratica meditazione. L’obiettivo della Mindfulness è quella di aiutare le persone a vivere nel tempo presente in un atteggiamento non giudicante. I benefici derivanti dalla pratica quotidiana della mindfulness sono stati studiati ed hanno trovato un’evidenza scientifica in numerose ricerche.
Oggi, esistono diversi protocolli validati in ambito clinico per il trattamento di diverse patologie psicologiche. Gli studi effettuati in maniera longitudinale hanno anche evidenziato che la mindfulness è in grado di provocare un miglioramento evidente anche nelle patologie infiammatorie. Inoltre, studi autorevoli hanno dimostrato che l’atto di prestare attenzione al momento per momento in modo intenzionale e non giudicante, oltre a garantire una sensazione di benessere psicologico atto a risolvere o prevenire la sofferenza interiore, favorisce l’ispessimento della sostanza bianca (glia) a livello prefrontale che migliora la capacità di gestione dell’emotività.
Infatti, il miglioramento dell’attenzione al tempo presente, permette di cogliere con assoluta prontezza, il sorgere di pensieri negativi che contribuiscono al malessere emotivo. Ecco per cui la meditazione dovrebbe essere una pratica di prevenzione quotidiana per favorire il benessere psicologico.
Meditazione
La Meditazione è una tecnica che consente d’incidere in modo permanente sul benessere psico-corporeo del paziente e pertanto è suggerita come procedura parallela in molti protocolli terapeutici. Oltre a migliorare la capacità di concentrazione e favorire la gestione dello stress, la meditazione aiuta a sviluppare il controllo e il riconoscimento delle emozioni.
Rilassamento Psicocorporeo
Il Rilassamento psicocorporeo (RPC) è un trattamento che può essere eseguito sia in forma individuale che di gruppo. Attraverso l’immaginazione guidata e la regolazione volontaria del respiro induce stati di profondo benessere.
Biofeedback (BF)
Il BF è una tecnica che aiuta la persona a riconoscere e a controllare le proprie risposte biologiche. E’ molto efficace nel modulare la percezione del dolore e può modificare in modo permanente la risposta muscolare, vascolare e neurovegetativa. Mediante specifici training il BF favorisce lo sviluppo della capacità di controllo del sistema nervoso centrale e vegetativo (SNC-SNV) e di conseguenza agirà in modo indiretto sul sistema endocrino (SE) e sul sistema immunitario (SI). Consentendo in un tempo abbastanza breve il recupero dell’equilibrio psiconeurobiologico soggettivo. Il training si effettua attraverso la registrazione dei parametri psicofisiologici e si utilizzano, pertanto, dei sensori che si applicano sulla persona che consentono la rilevazione puntuale del funzionamento durante la seduta. I sensori elettromiografici (EMG) rilevano l’attività muscolare dei nervi periferici e attraverso il monitor di un computer la persona è in grado di vedere come varia l’attivazione muscolare e come può controllarla. I sensori della conduttanza cutanea (Galvanic SKin Response -GSR) rilevano la variazione di sudorazione. La sudorazione è un’espressione psicofisiologica controllata dal Sistema Nervoso Autonomo e normalmente è difficilmente controllabile soggettivamente. I sensori GSR consentendo al soggetto di osservare al computer la variazione della propria risposta riescono, così, a controllarla facilmente. Allo stesso modo, la registrazione della pulsazione cardiaca può essere controllata attraverso il monitor del computer consentendo un efficace miglioramento della variabilità cardiaca (HRV). La funzionalità cardiaca può essere monitorata attraverso l’elettrocardiografia (ECG) o attraverso il fotopletismografo (PPG), una tecnica ottica utilizzata per individuare i cambiamenti volumetrici nel sangue nella circolazione periferica.
Collegando il BF ai sensori per la rilevazione della pressione sistemica il soggetto può controllare e modificare la pressione arteriosa sistolica e diastolica (PA-DIA/SIS). Il sensore termico rileva la temperatura di superficie (sTemp) e, in tempo reale, il soggetto può osservare sul monitor la variazione della temperatura corporea e, naturalmente attraverso l’allenamento riuscire a innalzarla o abbassarla a proprio piacimento.
Neurofeedback (NF)
Il NF non è altro che l’applicazione dei principi del BF sulle variazioni elettroencefalografiche del cervello. Infatti, col medesimo principio del BF, il NF aiuta la persona a riconoscere e a controllare le onde elettroencefalografiche. E’ molto efficace nel modulare, modificandole in modo permanente, le capacità cognitive ed emotive. In particolare è molto utile per favorire le capacità di: concentrazione, memoria, rilassamento psico-corporeo e funzioni esecutive. L’attività elettrica cerebrale misurata a livello corticale si manifesta attraverso onde di differenti frequenze che sono misurate in Hertz (Hz). In base alle differenti velocità di frequenze le onde elettroencefalografiche (EEG) sono suddivise in:
-Onde Lente (Delta 0,4-4,0 Hz /Theta 4,00-8,00 Hz)
– Onde Medie (Alpha 8,00-13,00 Hz)
– Onde Veloci (Beta 13,00-30 Hz / Gamma 30,00-40,00 Hz)
La prevalenza di frequenza indica specifici funzionamenti durante i differenti stati di coscienza (stato di veglia, di sonno, di sogno) o la presenza di specifiche patologie. La valutazione funzionale consente di registrare l’operatività cerebrale in condizioni diverse consentendo di analizzare processi come l’attenzione, la concentrazione e la memoria e la possibilità di prescrivere specifici training per migliorarne, ove fosse ritenuto necessario, il funzionamento.
Cyber Therapy
La Cyber Therapy (CT) è una nuova frontiera delle applicazioni in campo psicologico ufficializzata nel 1995 quando si tenne il primo convegno sulla Cyber psicologia. Con la definizione di CT s’intendono tutte le possibili applicazioni delle tecnologie digitali nella cura e/o riabilitazione psicologica dell’individuo. Essenzialmente si suddivide in tecnologie che favoriscono la consulenza psicologica a distanza e in applicazioni d’interfaccia utente/computer.
La consulenza psicologica a distanza consente di effettuare delle sedute di psicoterapia attraverso il web quando, per ragioni di distanza o per altri impedimenti, il paziente non si possa recare fisicamente dal professionista.
Le applicazioni d’interfaccia utente/computer sono delle modalità di fruizione dell’intervento psicologico o riabilitativo mediante specifiche applicazioni (software) che consentono al paziente di migliorare le proprie prestazioni (in ambito cognitivo, sportivo o performativo), di curare alcune patologie di origine ansiosa oppure di riabilitare delle capacità che sono venute meno.
Le modalità d’intervento della CT possono prevedere l’uso del computer come interfaccia di riferimento di tipo psicofisiologico come avviene nel Biofeedback e nel Neurofeedback oppure come possibilità di simulazione, attraverso la Realtà Virtuale Immersiva(IVR) o la Realtà Aumentata (RA) simulazioni. Le possibilità di applicazione di queste tecnologie innovative sono pressochè illimitate ed i livelli di efficacia e sicurezza sono certificati come nelle terapie tradizionali.
Acceptance and commitment therapy (ACT)
L’obiettivo dell’ACT è quello di modificare la relazione con i pensieri disfunzionali e le emozioni negative che ne derivano. La sofferenza psicologica è connaturata all’esperienza umana e secondo l’ACT la radice di questa sofferenza è connaturata con il linguaggio. L’individuo nella sua esperienza evolutiva costruisce attraverso il linguaggio la propria narrazione storica e attraverso questo processo finisce per identificarsi con le parole in un processo di fusione cognitiva. Le attività cognitive umane sono prevalentemente linguistiche. I processi linguistici coinvolgono il parlare, l’ascoltare, lo scrivere, ma anche il pensare, l’immaginare, il sognare ad occhi aperti, il visualizzare il futuro, il pianificare e così via. Pertanto, secondo questa concezione tutto ciò che è mentale è linguistico. La terapia ACT consente di diventare consapevoli di questi processi e di attivare dei processi di delusione cognitiva tesi a far diventare le persone consapevoli e capaci di poter osservare la propria narrazione senza conseguenze emotive.
Psicoterapia COGNITIVA COMPORTAMENTALE (PCB)
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è una terapia psicologica che si fonda sulla presa di consapevolezza dell’interconnessione esistente tra i pensieri, le emozioni e i comportamenti e attraverso l’analisi di queste relazioni il paziente riconosce quali sono i pensieri o i comportamenti che producono il proprio disturbo e quali possono essere le strategie per affrontare e risolvere il problema.
La ricerca scientifica ha dimostrato l’efficacia della CBT nel trattamento dell’ansia, della depressione, nei disturbi dell’umore, nelle dipendenze da sostanze, da gioco d’azzardo e nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo. In particolare nel trattamento degli Attacchi d’ansia e degli Attacchi di Panico la CBT è considerato il trattamento più indicato rispetto ad altri modelli terapeutici.
In base al tipo di problema, la CBT può essere declinata in modo specifico.
Ad esempio per i disturbi collegati ad eventi traumatici noi proponiamo l’Eyes Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR). L’EMDR è una terapia la cui efficacia è garantita da numerosi studi scientifici. E’ un trattamento di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari particolarmente adatta per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress (soprattutto allo stress traumatico). Il trattamento EMDR consente di trasformare i ricordi disturbanti, legati all’evento traumatico, attraverso un processo di desensibilizzazione che modifica in modo permanente la carica emotiva negativa. Cambiano i contenuti del ricordo traumatico e le emozioni e le sensazioni fisiche ad esso collegate si riducono di intensità. L’EMDR ha anche un effetto sui pensieri intrusivi collegati all’evento traumatico che tendono a scomparire nel corso dei trattamenti. La durata del trattamento varia in base alle esigenze soggettive, ma solitamente non supera le 12/15 sedute.
Rational behavioural therapy
La Rational Emotive Behavioural Therapy (REBT) è molto indicata per il trattamento di un ampio ventaglio di disturbi: Depressione, Ossessività, Compulsività, Dipendenza, Ansia, Panico, Fobia, ecc. REBT può aiutarti con emozioni negative come ansia , depressione , colpa e rabbia estrema o inappropriata. Questo approccio è molto utilizzato per aiutare i pazienti a modificare in tempi molto brevi quei comportamenti che favoriscono il mantenimento della patologia. E, successivamente sostenerli per favorire il consolidamento delle nuove abitudini comportamentali.La durata del trattamento varia in base al grado del disturbo e pertanto non è possibile stabilirla a a priori. Indicativamente può variare dalle 12 alle 72 sedute.
Riabilitazione Cognitivo Emotiva (RCE)
La RC si rivolge a tutti quei pazienti con esiti di ictus , ischemia cerebrali, craniotomie, aneurismi cerebrali, con lo scopo di riabilitare e ripristinare le funzioni cognitive lese creando delle nuove connessione neuronali.
Le funzioni cognitive che possono essere riabilitate sono: la memoria breve e lungo termine, le categorie semantiche, il linguaggio in produzione e comprensione, la scrittura, la lettura l’attenzione sostenuta, divisa e selettiva. Spesso al trattamento RC si affianca la Stimolazione Elettrica Trancranica (TES) poichè migliora e aiuta a stabilizzare le funzioni riabilitate.
Laddove la valutazione neurologica evidenzi la compromissione di capacità emotive è utile integrare la RC con la Riabilitazione Cognitiva Emotiva (RCE). La RCE è un particolare allenamento che favorisce il recupero delle abilità cognitive ed emotive attraverso percorsi individualizzati attraverso specifiche attività di stimolazione emozionale. La RCE è volta ad aiutare il paziente a riconoscere le emozioni. In base alla maggiore o minore gravità del danno neurologico, il recupero potrà essere parziale o totale.
Le lesioni cerebrali (a seconda della loro estensione) così come le disfunzioni cerebrali (a seconda delle loro localizzazioni) sono la causa di cambiamenti comportamentali o di limitazione funzionali cognitive o emotive. Ad ogni modo, tali cambiamenti, condizionano lo stato di benessere soggettivo e costringono l’individuo a trovare un nuovo adattamento. Chiaramente non è semplice per una persona adattarsi a un nuovo modo di essere soprattutto perché le compromissioni di natura emotiva, cognitiva o comportamentale impattano sulle abitudini, sullo stile di vita, sulla vita sociale e familiare e pertanto costringono la persona a scelte difficili, e spesso drammatiche, per ritrovare una nuova “normalità”. Proprio per queste ragioni, accanto a ogni forma di riabilitazione proposta dal nostro Centro c’è sempre un’attenzione ai bisogni psicologici della persona. Il sostegno viene offerto, quindi, sia ai pazienti che ai loro familiari come utile supporto per ritrovare l’armonia nella relazione. Inoltre, per favorire un veloce recupero del benessere psicologico e consentire alle persone che si prendono cura di lui di accelerare i tempi della riabilitazione delle funzioni cognitive, emotive o comportamentali si istruiscono i familiari a come promuovere una utile stimolazione anche a casa.
Il training cognitivo riabilitativo (TRC)
La valutazione neuropsicologica è uno strumento d’indagine che serve a misurare l’efficienza delle funzioni cognitive ed emotive. Si effettua attraverso dei colloqui e con l’ausilio di specifici test e fornisce al medico importanti indicazioni sul grado di compromissione funzionale del paziente e sulle possibilità di recupero con uno o più cicli di sedute di riabilitazione. La prima fase della VN è la Raccolta dei dati anamnestici che fornisce rilevanti informazioni per ricostruire la storia clinica del paziente e consentire un’adeguato inquadramento dei suoi problemi. In questa fase s’indaga sull’evoluzione dei disturbi e sulle caratteristiche premorbose del paziente e fornisce utili informazioni per guidare il Colloquio con il paziente. Nel colloquio con il paziente si osservano gli aspetti qualitativi che non possono essere valutati dai test, ma sono utili per la discriminazione di alcuni specifici funzionamenti del paziente e per orientare l’esaminatore verso la scelta dei test più adeguati per comprenderne le funzioni. La fase di valutazione funzionale e di ogni area cognitiva avviene attraverso la Somministrazione dei test cognitivi. I test possono misurare le prestazioni soggettive in ogni area funzionale equiparandole a modelli statistici di riferimento che informano l’operatore sul grado di compromissione e sulle modalità di allenamento. Le funzioni generalmente valutate sono la capacità linguistica (sia come esecuzione che come comprensione del linguaggio), la capacità attentiva (sia come attenzione focalizzata che divisa), la capacità di memoria (a breve termine, a lungo termine e memoria di lavoro), la capacità di orientamento spazio-temporale, la capacità di programmazione di un’azione e di esecuzione, la capacità di controllo inibitorio. Infine si effettua un Colloquio coi familiari per consentire all’esaminatore di cogliere quegli aspetti dell’osservazione delle persone vicine al paziente che possono aver visto come si sono manifestati i primi sintomi e indicare la velocità di decorso dei disturbi. Anche le informazioni raccolte attraverso il colloquio con i pazienti serviranno a indirizzare la diagnosi e a prescrivere le indicazioni terapeutiche per il trattamento riabilitativo.
Stimolazione Cognitiva (SC)
La SC è un trattamento rivolto a tutte le patologie neurodegenerative che compromettono le funzioni cognitivo-emotive quali l’Alzheimer, il Parkinson, la demenza, demenza fronto-temporale, la demenza vascolare e a corpi di Levy o il normale invecchiamento cerebrale. Durante le sedute il paziente è sottoposto a una stimolazione multisensoriale volta a migliorare le capacità residue e a contrastare l’avanzamento neurodegenerativo. La Stimolazione Elettrica Trancranica (TES) è affiancata alla SC perché mantiene il recupero delle prestazioni nel tempo.
La SC, attraverso l’effetto della plasticità neuronale, favorisce la graduale riattivazione funzionale delle vie nervose secondarie consentendo un recupero che, in base alle condizioni soggettive, potrà essere parziale o totale.
La SC può essere condotta individualmente o in piccoli gruppi proponendo in ogni sessione attività mirate ai bisogni cognitivi, emotivi e motivazionali della persona. Durante le sessioni si propongono esercizi favoriscano: Attenzione, concentrazione, memoria a breve termine, logica, orientamento spazio-temporale, riconoscimento di volti ed oggetti, abilità di denominazione e di comprensione linguistica.
La SC è, quindi, un intervento orientato al benessere psicologico della persona teso a incrementare le capacità di esecuzione dell’anziano in compiti finalizzati e a riattivare le competenze residue incidendo in tal modo al rallentamento significativo della perdita funzionale provocato dalla malattia. Questo tipo di stimolazione è pensata per il soggetto e risponde specificatamente ai bisogni cognitivi, emotivi e motivazionali della persona, quindi, ha lo scopo di rallentare il decadimento cognitivo, favorire il mantenimento delle funzioni residue, promuovere esperienze gratificanti che sostengano l’autostima e l’immagine personale e consentire, in tal modo, lo sviluppo di competenze atte
Inoltre la SC può aiutare a prevenire i disturbi comportamentali e ridurre lo stress assistenziale dei caregiver.
Valutazione Neuropsicologica
La valutazione neuropsicologica è uno strumento d’indagine che serve a misurare l’efficienza delle funzioni cognitive ed emotive. Si effettua attraverso dei colloqui e con l’ausilio di specifici test e fornisce al medico importanti indicazioni sul grado di compromissione funzionale del paziente e sulle possibilità di recupero con uno o più cicli di sedute di riabilitazione. La prima fase della VN è la Raccolta dei dati anamnestici che fornisce rilevanti informazioni per ricostruire la storia clinica del paziente e consentire un’adeguato inquadramento dei suoi problemi. In questa fase s’indaga sull’evoluzione dei disturbi e sulle caratteristiche premorbose del paziente e fornisce utili informazioni per guidare il Colloquio con il paziente. Nel colloquio con il paziente si osservano gli aspetti qualitativi che non possono essere valutati dai test, ma sono utili per la discriminazione di alcuni specifici funzionamenti del paziente e per orientare l’esaminatore verso la scelta dei test più adeguati per comprenderne le funzioni. La fase di valutazione funzionale e di ogni area cognitiva avviene attraverso la Somministrazione dei test cognitivi. I test possono misurare le prestazioni soggettive in ogni area funzionale equiparandole a modelli statistici di riferimento che informano l’operatore sul grado di compromissione e sulle modalità di allenamento. Le funzioni generalmente valutate sono la capacità linguistica (sia come esecuzione che come comprensione del linguaggio), la capacità attentiva (sia come attenzione focalizzata che divisa), la capacità di memoria (a breve termine, a lungo termine e memoria di lavoro), la capacità di orientamento spazio-temporale, la capacità di programmazione di un’azione e di esecuzione, la capacità di controllo inibitorio. Infine si effettua un Colloquio coi familiari per consentire all’esaminatore di cogliere quegli aspetti dell’osservazione delle persone vicine al paziente che possono aver visto come si sono manifestati i primi sintomi e indicare la velocità di decorso dei disturbi. Anche le informazioni raccolte attraverso il colloquio con i pazienti serviranno a indirizzare la diagnosi e a prescrivere le indicazioni terapeutiche per il trattamento riabilitativo.
Psicodiagnosi
La Psicodiagnosi è una valutazione diagnostica psicologica, personologica e psicopatologica, che si avvale di specifici strumenti clinici standardizzati chiamati genericamente “Test”.
La valutazione psicodiagnostica fornisce un quadro sintomatologico completo utile per indirizzare il paziente verso il protocollo terapeutico più efficace.
Esiste un repertorio vastissimo di Test in grado di misurare molti aspetti del comportamento o d’identificare i tratti della personalità oppure in grado d’individuare, in modo sottile, il livello di sofferenza psicologica individuale. Lo scopo della valutazione è quello di orientare il paziente verso un trattamento efficace e personalizzato alle sue specifiche esigenze.
Anche se tutti gli psicologi (in particolare, ma non solo, quelli clinici) hanno una formazione tecnica di base e la relativa autorizzazione di Legge (L.56/89) per lo svolgimento dell’attività psicodiagnostica, la complessità ed articolazione tecnica di alcuni dei suoi sottosettori applicativi e/o di diverse tecniche psicodiagnostiche consiglia, a volte, il conseguimento di un’ulteriore formazione specialistica post-lauream negli specifici ambiti di interesse (ad es., nell’ambito neuropsicologico, psicoterapeutico, giuridico, per l’uso di specifici proiettivi, etc.).
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Stimolazione elettrica transcranica (TES)
La TES è una stimolazione elettrica a basso voltaggio che si effettua applicando degli elettrodi direttamente sulla testa del paziente. Trattandosi di una corrente a basso voltaggio (da 1 a 2 mA) non si avverte alcun fastidio, ma la corrente erogata è sufficiente per indurre cambiamenti di fase a livello della corteccia cerebrale. Esistono diverse tipologie di stimolazione transcranica: la tDCS (Stimolazione Transcranice a Corrente Diretta), la tACS (Stimolazione Transcranice a corrente alternata) e la tRNS (Stimolazione Transcranice Random Noise).
tDCS
tDCS ha numerose applicazioni, è una metodica di stimolazione cerebrale non invasiva capace di indurre cambiamenti funzionali nella corteccia cerebrale. E’ in grado, quindi, d’influenzare le funzioni neuronali favorendo i processi di plasticità neuronale e garantendo risultati duraturi. La durata totale di un trattamento può variare da 1 a 10 giorni, con sessioni quotidiane della durata di 10/20 minuti.
E’ utilizzata efficacemente per:
Accelerazione dell’Apprendimento
Trattamento degli stati depressivi
Trattamento Dolore cronico
Trattamento Addiction (alcol dipendenze/tossico dipendenze/gambling)
Trattamento sindrome Ansioso-Depressiva
Miglioramento dell’Attenzione
Miglioramento della capacità intuitiva
Miglioramento delle Abilità matematiche
Miglioramento delle Competenze motorie
Miglioramento delle abilità Sociali
Miglioramento dello stato di consapevolezza generale
Miglioramento delle capacità di Memoria e apprendimento
Miglioramento della percezione uditiva
Miglioramento del controllo dei comportamenti a rischio
tACS
In base al protocollo terapeutico indicato la tACS consente di produrre una sincronizzazione neurale. Interagendo con le oscillazioni corticali la tACS favorisce la comunicazione fra i neuroni corticali favorendo un miglioramento funzionale nei processi cognitivi. Questa tecnica provoca effetti durevoli, pertanto è utile per ottenere degli effetti neuro plastici stabili nel tempo.
la tRNS
Di più recente applicazione la tRNS consiste nell’applicazione sulla corteccia di una corrente alternata a frequenze random che variano 0.1 e 640 mA.. Ha dato ottimi risultati nella modulazione neuronale migliorando in maniera stabile l’eccitabilità corticale della corteccia motoria. Ottimi risultati sono stati ottenuti anche in ambito percettivo-visivo migliorando in modo consistente le capacità dei pazienti.
Terapia del dolore (TD)
Si parla di TD in caso di dolore cronico e persistente. Per dolore cronico s’intende quella sofferenza fisica che si protrae anche dopo la piena guarigione del paziente e che non è, pertanto, collegata ad una patologia scatenante. Il dolore cronico si differenzia dal dolore acuto che si manifesta in concomitanza di una malattia e che sparisce con la guarigione.
Il dolore cronico può essere:
Neuropatico -associato ad alterazioni del sistema nervoso centrale o periferico.
Nocicettivo – associato all’attivazione dei nocicettori, spesso causata da un danno tissutale.
Psicosomatico – associato all’attivazione del sistema nervoso autonomo o vegetativo.
Misto – associato a componenti di origine neurobiologica e psicologica insieme.
Normalmente la TD viene affrontata con l’utilizzo di farmaci. Frequentemente vengono utilizzati in prima battuta una classe di farmaci anti infiammatori non steroidei (FANS) che hanno un’azione antiflogistica e antipiretica utile specialmente nei processi infiammatori. Altrimenti se il dolore è di grado più elevato possono essere prescritti degli analgesici oppioidi che esplicano un’azione antinocicettiva sui recettori oppioidi dell’organismo. A volte per il dolore di tipo neuropatico vengono prescritti per la TD dei farmaci antidepressivi triciclici (TCA) o degli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (NSRI). Sempre per il dolore di tipo neuropatico si sono rivelati efficaci i farmaci anticonvulsivanti per il loro effetto sui canali di calcio che, agendo sul sistema nervoso centrale, sono in grado di ridurre il rilascio di specifici neurotrasmettitori coinvolti nella trasmissione dello stimolo doloroso. Infine per la terapia del dolore cronico possono venire usati degli anestetici locali che agendo sui canali di calcio della membrana cellulare inibiscono la sensazione del dolore. Laddove, l’utilizzo di differenti classi di farmaci si sia rivelato inizialmente efficace ma poi non ha sortito l’effetto desiderato o nei casi in cui si presentino delle intolleranze o delle allergie a specifiche molecole che non consentono di utilizzare dei farmaci adatti allo scopo è possibile affiancare alla terapia farmacologica una terapia non farmacologica come:
BIOFEEDBACK
NEUROFEEDBACK
RILASSAMENTO PSICORPOREO
STIMOLAZIONE ELETTRICA TRANSCRANICA